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L'Ultimo Cancello (prima Der Zagaja)


Convinti e decisi di attraversar locali da oriente a occidente, Eroi ed Eroina si presentaron sull'uscio in bikini e bermuda. Il Nano fece perfin mostra di supporti oftalmici oscuri e marinar mantile.

"Elfo, l'hai portata la ghironda?!", chiese il lillipuzian compare.
"Hai voglia! Quella e un'arpetta da viaggio!".
"Allora abbiamo tutto. Avviati!"

Aperto l'uscio, Winston si trovò davanti un muro e un lungo corridoio. Appena poco più in là scorse una porta.

"O porc...! Ma ndò sta er mare, ah Nano?! E mo ndò vado?! Apro o me faccio il corridoio?!".
"Come te pare, ma cerca trappole, prima!", lo esortò l'Elfa.
"Non cominciate, eh?! Nun ce stanno, qua, muoveteve!", s'intromise senz'indugio Master Titta.
"Sta' bòno, te, nun te scalla', Mastro Pippa!", replicò stavolta Stomacopeloso che già mostrava segni di presciolosa smania di salsedine.
"Vabbè, rega', mentre sti due baccajano io provo a vede' se 'r Zagaja sta de qua", concluse risoluto Winston.

L'orecchiappuntito socio, sempre più somigliante a lo compar d'arte suo Assurancetourix, aprì dunque la porta e scoprì uno sparuto ossuto comitato d'accoglienza che lui e Ciubecca de' Noantri sbaraccaron tosto, nonostante timidi tentativi di reazione degli Scheletri.

Varcaron poscia la soglia Xena e Stomacopeloso e la congrega, dopo aver urlato in coro il grido di battaglia e ramazzato spiccioli per la giuoia dell'Elfa ("Lo fondo cassa pe' la balestra s'arrichisce"), spalancò, ma con modi galanti e discreti, l'uscio della saletta contigua che, con rammarico, i nostri furon delusi di trovar inaccogliente... quindi, dopo essersi assicurati di non trovar sorprese, smucinaron con buona sorte (gli sgangherati nostri si riempiron le tasche di sghei e pozion, questa volta) e proseguiron lo cammino...

Con reverenza e discrezion, nonostante lo smanioso Nano, la congrega decise dunque di passar nella contigua saletta, ancor più intima, e ne scatrastò d'un soffio l'occupanti.

Ndò annamo mo?", chiese Winston alla vista di due altri incardinati accessi.
"Ahò, come t' 'o devo di'?! Imperciocché stamo a anna' ar mare, volgi lo passo tuo a ovest! E datte 'na mossa!"

Devo dirvi io chi fu a risponder all'Elfo o indovinate da voi, scorritor e scorritrici de le corbellerie mie?...

Come fu, come non fu, Winston aprì l'occidental adito e... l'Eroi scopriron, nelle stanze sue, la Regina degli Stregoni Klessidra Pulciara intenta a selezionar lo personal a sua disposizion in base a tessutal composizion al modo che lo realizzator di riproducibil spettacoli Melvino Ruscelli mostrò. Aveva poco da sceglier, ad ogni modo, trattandosi di fedel Scheletri accompagnati a una Mummia (che all'occhi non buoni dell'Elfo appariva ossuta, come al solito. Neanche a dirlo...).

Xena, allor, balzò avanti a tutti, entrò decisa nella stanza e lanciò l'incantesimo che appisolò tutti. Quasi tutti, in verità, perché Klessidra Pulciara, come in un gioco di scacchi, si spostò nell'anticamera e scagliò una caotica nube contro l'Eroi che cominciaron a non veder e capir più nulla. Ma il Cacciator di non morti invisibile al Nano fu svelto e rapido e, prima che la nube lo rendesse invisibile anche a se stesso, si appropinquò alla Regina degli Stregoni e menò la prima mazzata...

"Ahio! Porc...! Mo te scanno a te, te faccio diventa' morto!", gridò Klessidra, dopo che le fu caduta la corona...
"...", allibì Ciubecca de' Noantri.
"Ahò, te ar maritozzo mio nun je parli così, m'hai capito?!", s'intromise Xena.
"...", allibì Zargon.

Nel frattempo, seppur a tentoni, l'Elfo si liberò dalla nube, schivò una saettata de la sor Klessidra e menò fendente alla volta de la sovrana.

"Levate, Winston, sto a ariva'! Nun t'azzarda' a smandrapalla, a lei ce penso io!".
"...", si marmorizzò il socio.

E così fu: la Regina degli Stregoni cadde immantinente sotto i colpi della determinata paladina, non lasciando alcun ricordo di sé agli Eroi.

"Ahò, Pulciara de nome e de fatto, questa qua!", sbottò il Nano, non appena fu liberato dalla caotica nube in seguito alla dipartita della sua creatrice e si fu precipitato a rovistar lì dove un attimo prima stava la stregonesca sovrana.
"Ma trovate contento che sei ancora vivo, te!", non resistette a trattenersi Master Titta.

Sicché, gli Eroi si affrettaron a smantellar e smandrappar i superstiti occupanti delle stanze di Klessidra Pulciara e rovistar e facendo poi scattar meccanismo di segreto passaggio. Di poi, Winston si tuffò, come al solito suo e un po' a guisa di Avventurier di Bellosguardo, nella piccola stanza cui si accedeva dall'anticamera, anziché proseguir verso il mar. 

Trovò ad attenderlo due Mummie e, dopo essersi consigliato con i compari suoi, entrò e... collezionò mazzate, registrando un netto passivo... li compagni suoi, inspiegabilmente mossi a compassion, si affrettaron a sbendar la stanza per poi rimaner delusi non trovando degna ricompensa... decisero dunque di mandar avanti il malandato Elfo, acciocché apprendesse la lezion e la smettesse di proceder per fatti suoi.

E così, nuovamente gli Eroi misero piede in corridoio senza apparente uscita. Girando e rigirando, finiron per svoltar un angolo e ritrovarsi nell'ennesimo corridoio che li portava, senz'altra via, verso lo central stanzon.

"Oh oh...", fece sommessamente cor la congrega.

Sprovvisti di alternativo cammin, gli Eroi apriron il temuto uscio e tiraron un sospir quando intravidero due sol Scheletri a far guardia. Dunque, Winston mise un piede calzato all'interno e poi l'altro.

"Swish! Zac!".
"Ahio! State attenti, o voi ch'entrate, ché qua ho beccato lancia volante...", avvertì l'Elfo i soci suoi.
"Orsù, prenderò cammin opposto", decise Stomacopeloso.
"Patapum!".
"Ahio! Ma porc...!", lamentò il Nano, finito dentro una buca.
"Ma siete due imbranati! Mo ci penso io, come al solito!", sbottò l'Elfa e indovinando tutti i passi suoi per evitar trappole, fino a smantellar i due Scheletri.
"Ecco, visto come si fa?!".
"...", allibì Ciubecca de' Noantri, badando a seguir fedelmente la compagna.

Spicciata la grande sala, Stomacopeloso ebbe l'incarico di smantellar o perlomen individuar le trappole. Così fece, scoprendo che eran disseminate un po' ovunque; non prima, però, che Winston si beccasse una seconda lanciata mentre andava a est, verso l'uscio che affacciava in quella direzione.

"Io te lo sto a di' che dobbiamo anda' a ovest...", rimbeccò il Nano.
"E c'hai ragione...", sconsolato disse l'Elfo poscia essersi affacciato, dolorante, su deserti e desolati corridoi.

Winston allora si affrettò a raggiunger la combriccola, che si era già incamminata, quasi volando e schivando mille e mille mila lance che attivava calpestando mattonelle alla cieca. Nessun sa, tuttora, come riuscì ad attraversar illeso la sala...

Orben, riunita la compagnia, all'Elfo toccò in sorte (il caso?...) di aprir l'ennesimo uscio e... trovar le scale per uscir. Non prima di rovistar anche qui.

"Scale?!?! Oh, a dispetto de la natura mia io vojo la superficie, vojo il mare, vojo salmastra aria!!!". battè l'infraditati piedi il Nano.
"Guerrieri del Caos! Ahahahah! Guardia del Destino! Ahahahah! Ma falla finita, Master Titta! Sbruffoncello! Orsù, soci, andiam a cercar ste gran guardie!" si sbellicò Winston.
"Sbruffoncello ce sarai, 'mbecille! Vòi sape' ndò stanno?! Li vòi vede'!? Mo te servo io!", rimbrottò stizzito Zargon, mostrando a' congregati i loci ov'eran appostati i suoi Guerrieri del Caos della Guardia del Destino...
"Glom...", allibì l'Elfo.
"Te sei tutto matto", disse l'Elfa alla volta di Winston.
"A te te manca qualche rotella...", aggiunse Ciubecca de' Noantri.
"Vojo er mareeeeee!!", gridò il Nano lanciandosi per le scale, seguito immantinente dal resto della combriccola...

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