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Il Passaggio Orientale

Il Cancello Orientale marca la fine dei Saloni di Belorn e, per arrivarci, dovrete attraversare
diverse Imprese. Il vostro primo scopo è raggiungere il Passaggio Orientale, che è sorvegliato da molti nemici, per cui fate attenzione! Lungo il percorso, dovrete localizzare l'ultima parte della mappa di pietra di Grin e quindi fuggire attraverso la porta d'uscita di legno.

ESC: che dire? Nell’oltrepassar la soglia che li portò ad affrontar la nuova intrapresa, i nostri si guardaron basiti, sbalorditi per l’assenza di Bellosguardo il quale scelse furiosamente di non proseguir oltre in lor compagnia (temporanea sosta rigenerante?); furon entusiasti in egual misura di scoprire che alla combriccola si aggregò l’Elfa Xena, compagna di Ciubecca de’ Noantri (l’amor non ha confini, solo tanta pazienza! Evviva, evviva!).

E per la seconda volta da che ebbero inizio le cronache delle lor gesta, gli Eroi uscirono vivi dall’impresa... rendendo fiero Raistlin, per questo! La mappa è qui a testimonianza.

Inutile negarlo: la dipartita di Bellosguardo rese frizzanti gli animi di Ciubecca de’ Noantri e Winston, ma l’obiettivo comune di rimaltare, intonacare e stuccare la mappa di pietra fece rinsavire i nostri. La compagnia tutta ritrovò quasi immantinente la mattonella mancante, ma da lì in poi procedette a dentoni nel buio, incappando perlopiù, fortunatamente, in Goblin e Orchi. Ebbero sventura di incocciare in Fimir che però finirono per perderla, scontrandosi con la eroica combriccola.

Valente stratega si rivelò esser Xena, la quale scelse di non infierire contro un misero Goblin, non risparmiandosi di rendere pan per focaccia al Guerriero del Caos che si avanzava minaccioso (ma contromano!) dalla via d’uscita verso la combriccola che stentava a venir via dall’ultima sala, traballando fra trappole di lancia, affossati trabocchetti e un maestoso Gargoyle che incuteva timore e al quale menaron mazzate contando sull’attacco come miglior difesa. Ma dopo aver sprecato energie e risorse, Master Titta non ebbe pietà di loro e aggiunse, anzi, scherno alla beffa (non parlate di danni, o posteri, ché la statua non fu mai scalfita da gagliarda arma...) rivelando la natura minerale dell’essere (mai trasmigrato in forma animale, per fortuna dei nostri).
Stomacopeloso spanzò il caotico guerriero che furiosamente tentò di accanirsi contro il microsomatico non più sobrio Eroe ma fendendo sol l’aere, con l’armi sue. Il Nano, al contrario, ebbe ragion del disordinato combattente, così come rivelò atletiche doti nascoste con le quali zompò alle spalle di Goblin alla maniera dell’italico menator di cazzotti Nino Benvenuti corroborato da succo di olimpiche greche olive.

Scpapparo, in sordina e silente come al solito suo (modesto e umile sparpagliator di mazzate), da ultimo incappò in fossa (alla ricerca di pregiati lavori di casari?) proprio accanto al granitico Gennaro ‘o Gargoyle finendo per prestar testa e spalle al Nano, che colse occasion per disattivar le trappole disseminate nella sala permettendo al resto della sgangherata comitiva di salvar la pelle saltando a mo di quaglie sopra l’affossato Barbaro che per ultimo uscì dalla sala, penando non poco contro la fortuna che invece mirava a trattener il compagno di giuochi.

Winston, nonostante una prestazione sottotono come non se ne vedevano dalle prime imprese in cui fu implicato, finalmente (e sottolineo e ribadisco finalmente!) apprese modo e maniera di attraversar la roccia, sbucando moribondo fuori dalla sala in un corridoio deserto evitando così di finir scorticato da lancia in agguato e rendere felice il Cacciatore di non morti il quale, stavolta, non ebbe granché modo di saltellar e zompettar di gioia, data la scarsa presenza di non più vivi avversari; dal corridoio, poi, il malandato Elfo raggiunse la carovana che si apprestava a scontrarsi con il caotico tiro a due...

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