Passa ai contenuti principali

La Legione Dimenticata

I nostri perquisitor d’anfratti, raggiunta la cima dell’ascendente scalante tromba, si ritrovaron in una sala il cui pavimento fece lor ben sperare. Lanciaron subito il grido “Trappoleportesegretetesori!”, rimediando spicci che Stomacopeloso accolse con favorevol clamor (“Ahò, buttali via!”).

Or v’è da avvisar voi lettor che lo Nano, nel far ritorno dalla eterea dimension dov’era finito, perse l’oftalmologico ausilio, dovendo così ricorrere a supporti oculistici di fortuna che gli imprestò un altro Nano amico suo, Alberto Uomodicantiere (costui, però, si dilettava nel mescolar essenze...). Assieme al lillipuziano compare, i soci riportaron a dimension il dardellator a rimorchio e più, constatando che “Più siam meglio stiam", assoldaron puro un Alabardiere (“Ma sì, mettiamolo un po’ alla prova, l’armigero!”).

Le eroiche speranze d’incrementar bottino divennero meno baldanzose non appena apriron la porta della stanza e si ritrovaron in un buio bugigattol che conduceva a lo sempre temibile salon delle feste in central posizion...

Non potendo far altrimenti, soci e prestator di manrovesci entraron nello stanzon... per scoprir di trovarsi in una ghiacciaia che serbava soldatesca di Guerrieri del Caos, Scheletri, Mummie, Zombie (non manca più nessun?...) in surgelato stato di conservazion...

La sgangherata combriccola affollò la stanza, ma niun oppositor si mosse; e così, l’Elfo, finito a capo della fila, si trovò costretto a spalancar l’uscio ancor sprangato, ma schiavardar l’incardinato varco dovette accender foco in remote stanze che alitò vital tepore nel salon, poi che sbrinaron le caotiche ossa, bende, pappemolli e corazze; e a decorar la pasticciata frittata, s’aggiunse Skulmar, Stregone del Caos!!! Vi figurate voi, scorritor di scarabocchi miei, l’espression de li eroici volti?!?! Winston voltò lo sguardo, allor, verso i soci, a chieder lumi...

“E mo che famo?!”.
“E che volemo fa’!?”, fece eco lo microsomico compare.
“Or dunque, siori e siora, ancor dubbi e incertezze?!”, alitò impaziente Zangor.
“Potremmo far così e cosà... potrei abbioccar sto mondo e quell’altro... potresti andar, Winston, di là, di lì o dirittamente”.
“...” commentò il Balestriere.
“...” s’aggiunse l’Alabardiere, mirando e rimirando disorientato il dardellator.
“Ahò, ch’avete deciso, de grazia?!”, insistette Master Titta.
“Uscite tutti, io mo appisolo sta manica de burini”, si risolse Xena.
“Annate avanti voi, che siccome che so’ cecato!”, esortò Stomacopeloso.
“Vabbè, io vado di qua”, concluse l’Elfo, movendo due passi e, al terzo, rovinando dentro l’unica trappola a pavimento di tutti l’ambienti (dev’essere una peculiarità della razza elfica, questa...).

La patrocinante paladina tirò su l’elfiche maniche, spronò i soci a uscir lestamente (“Sciò, sciò!”), mise a nanna Scheletri, Zombie e metà dei Guerrieri del Caos (perfino Master Titta prese a sbadigliar...), sconquassò il balordo milite rimasto sveglio e lo Stregone del Caos che tentò (stolto!) di avere la meglio su di lei: fu invece lui a far dono all’Elfa dell’equipaggiamento suo...

Udendo l’eco delle xenesche gesta, Winston prese a incitar i soci “Daje! Smandrappamoli tutti e frugamo dapperttutto! Daje, rega’!”. Infervorato dalle elfico ardor, Stomacopeloso prese a menar furiosamente mazzate alla cieca, non volendo perder la faccia nel confronto, oltre la vista. Alabardiere e Balestriere fecero quel che poteron, sentendosi presi fra due fuochi: quello dei caotici oppositor e quello eroico, altrettanto disorientante. Purtroppo, entrambi persero sia borsa sia vita. Winston, dal canto suo, rincalcato dentro la buca fece tuttavia passar brutti quarti d’ora all’inimici, punzecchiando tutti color che osavan avvicinarsi o saltarlo...

“Ahò, ma ve ne volete anna’... !?!?!” incalzò Zangor, dopo aver ripreso il controllo dei muscoli maxillo-facciali.
“Damose, rega’, prima che sto matto sbrocchi!”, s’impensierì l’Elfa.
“Annate avanti voi, io nun vedo gnente!”, ricordò il Nano.
“Uffa! Smandrappamoli tutti! E se popo volete anna’ via, lassateme quaggiù, l’accoppo tutti da dentro sta buca!”, pestò i piedi un refrattario Winston.
“Ahò, nun fa’ er regazzino, te! Mettite sti cosi e muovi er culo, deficiente!”, lo redarguì Xena.

Intimorito più dalla socia che dall’oppositor, l’Elfo smise di frignar, indossò gli stivali che l’Elfa gli aveva tirato (e che appartennero all’incauto Stregone del Caos), s’affrettò ad abbandonar l’anfratto e seguir i compari, mentre si risvegliavan e appropinquavan l’ultimo Guerriero del Caos in vita e poi Scheletri, Zombie e Mummie che i guardinghi prodi non riusciron a smantellar durante il sonno. Stomacopeloso, nonostante la lisergica vista, prese ad allungar lo passo, costringendo i due Elfi ad arrancar dietro...

“Embè, mo chi è quello corto de gamba?!”, spernacchiò il Nano.
“Ma che t’ha preso?! Doppia razione di nettare?!”, risposero in canonico coro gli elfici soci.
“Ahò, sti supporti ottici so’ fenomenali”.
“Eh, ce ne siamo accorti...”.
“...”, si tacque Zangor, occhi al ciel.
“Che faccio, v’aspetto?”, chiese il lillipuziano compare.
“NONE! Qua arriva gente, facce strada!”.
“Okok, nun v’arabbiate, risparmiate er fiato pe’ galoppa’ fòri de qua!”

E così, sgambettando tutti, Eroi e Mostri, i secondi videro i primi sgusciar fuori dalla porta di legno che teneva a bada i caotici inimici...

“Ammazza, tutti vivi siete scampati”, constatò Master Titta.
“Eh, hai capito? Stupiti siam pure noi”, assodaron l’Eroi.

Commenti