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La Corte del Signore degli Stregoni

"Tutti pronti? Entriam?", chiese Stomacopeloso.
"Eccomi, ci son! La porta apriam!", rispose Winston.
"Aspettate, non trovo la chiave!", li stroncò Master Titta.
"Olè, è vinta a tavolin!", esultaron Elfo e Nano.
"Sese, ma che state a di'!?", rimbrottò Zargon.
"Se te perdi i mazzi de chiavi, figurate a tressette come te 'a cavi!", replicò ridacchiando Stomacopeloso.
"Nun me stuzzica', nanerottolo!", a sua volta rispose piccato Master Titta.
"Scusino, lor Signori, ma Xena dov'è?", s'intromise nella contesa Winston.
"Sto qua, dove siete voi?", lesse l'Elfo su una provvidenzial bellerofontiana missiva vergata dall'Elfa e portata a lor Signori da volatil lator.
"Io cerco la chiave, voi vedete di trovare l'Elfa!", ordinò Zargon.
"Ora le scrivo io. Dunque, 'Noi stiamo qua, tu stai là, a esser pignolamente precisi. Ma il punto è: dove stai tu?!'. Ecco qui, messaggio pronto, son fiero di me. Volatil lator, ora pensaci tu!", disse Winston avviando al decollo il malcapitato che rischiò la pelle, tanto rasente al soffitto fu lanciato.
"Oh, io la chiave l'ho trovata, ma non vedo ombra dell'Elfa. Che intenzioni c'avete?!".
"Ah bello, se 'o sai fa' te, pensace da solo, a me basta che me fate entra' a smandrappa' ggente! M'hanno stufato tutti sti morti che cammineno, famm' anda' a dijene quattro all'amico tuo Stregone!", sbottò il Nano.
"D'accordo, intesi siamo. Ma tu, lillipuzian Eroe, non mi schiattar d'infarto prima del tempo, sennò mi togli gusto e divertimento!!", gli rispose Zargon, lanciando incantesimo che portò tutti in parallela dimension che permise di ritrovar Xena.
"Eccomi! Eccoci!", diss'Ella.
"Eh, grazie ar c... ehm, grazie a me", malamente reagì Master Titta.
"Ma dov'eri finita?!", chiesero Winston e Stomacopeloso.
"Ma che ne so, stavo davanti a 'na porta che non s'apriva. La strada era giusta ma quella intignava, non mi cedeva lo passo!".
"Vabbè, ce siete tutti, mo?!", chiese uno Zargon sfranto.
"Eccerto! Daje!" rispose eroico canonico coro.
"Ecco, allora fate 'na cosa, prima: controllate l'equipaggiamento, ché stavolta son dolori, pe' voi".
"Perché? Che ce manca?!", domandò un'innocente Xena.
"Tutto ce manca, porc...!", esplose il Nano, che argomentò: "Ce siamo scordati la Lama degli Spiriti!".
"Ma come, co' tutto quello che te sei bevuto non ce riesci a spirita' te 'na lama qualsiasi?!", lo sfottè Winston, spanciandosi.
"Vòi 'na spuntata a le recchie?...".
"...".
"Casualmente, per modiche cifre, vi posso offrir ciò che v'ammanca, miei cari", mastrotamente propose il Master Titta.
"No, grazie, di Spiritata Lama son possidrice... possessrice... ce l'ho!", disse l'Elfa tutto d'un fiato.
"Winston, caricamose de magici pugnal, ci divertirem a sforacchiar gentaglia!", esortò il socio Stomacopeloso.
"Ok, allora faccio il pieno", rispose l'Elfo, sommessamente ubbidiente.

Occorse lor molto tempo, trascorso come avete appena letto, miei scorritor e scorritrici de le eroiche corbellerie, ma finalmente l'ultima avventura nelle sale del Signore degli Stregoni ebbe inizio...

Winston fu il primo, al solito, a metter piede nella sala in cima alle scale e, una volta raggiunto dai compari, intonaron tutti in cor

Trappolepassaggisegretitesori!

Poscia, l'Elfo prese e imboccò una porta che sbucò su un lungo corridoio. Si volse da un lato e intravide Orcafone all'angolo, vi si lanciò contro e... si beccò una lanciata con un piede a mezz'aria! A seguir, mosse l'Elfa che imbracciò balestra e...

"Stonk!", dardo si schiantò.
"Muahahahahah! Orcalcar è de pietra!" ridacchiò Zargon.
"Hmm... quella se rianima, nun me freghi stavolta", pose il dubbio Winston.
"Ussignur... none, è 'na statua!".
"Sese... vedremo...".

Risolto ogni dubbio, poscia che gli Eroi ebber rintracciate trappole incappandovi o individuandole, l'Elfo rientrò nella stanza inizial per proseguir lo cammino per mezzo di altra porta che lo condusse in altro corridoio; i congregati lo seguiron, badando, di qui in poi, a scovar sempre più trappole, mandando il Nano a smantellarle una ad una.

Penuria d'inimici, abbondanza di segreti passaggi, disseminazion di trappole conobber l'Eroi, man man che lo cammin lor risonava pe' le stanze, le sale e i corridoi. Avanzaron un po' alla cieca, un po' da ingordigia sospinti nonostante ormai l'Elfa fieramente brandisse arma lanciatrice di dardi, un po' da necessità di rinfrancar le membra, lievemente spossate da Scheletri, Mummie, Zombie e trappol di lance. A indirizzar l'eroici passi, però, provvedeva l'icnografica rappresentazion de la Corte del Signore degli Stregoni che li condusse a raccattar ori, rigeneranti pozion...

Un battito saltaron, l'eroiche idrauliche cardiache pompe, quando l'arditi involucri scovaron un ultimo segreto passaggio che rivelò un promettente baule... ma alla lor sinistra fecero mostra di sé ben due Guerrieri del Caos della Guardia del Destino! Non eran soli, ma la povera Mummia che faceva lor compagnia fu rapidamente smandrappata dai gagliardi ma guardinghi congregati poscia che Elfo, primo ad entrar, ed Elfa si scambiaron di posto e Xena mise a dormir li caotici custodi; di poi entrò Stomacopeloso che mise a definitivamente dormir la Mummia; infin, i tre soci smantellaron un pezzo alla volta i due Guerrieri del Caos ben prima che riprendesser canoscenza (virtute no, non sperate...).

Ripreso fiato, muniti di special pozion corroboranti, i nostri Eroi usciron dalla stanza per entrar nell'ennesimo corridoio. Fecero per volger lo passo in direzione opposta e contraria al grande central salon sempre foriero di sventura che si affacciava all'eroica sinistra, quando Master Titta li fece sussultar:

"Fermi là, ndò scappate?! È inutile che v'avviate alla chetichella, è di là che dovete anna'!!".
"Ma perché, di qua non ci son porte, trappole, passaggi segreti, TESORI da scoprir!?", dissimulò l'eroico coro.
"NONE!".
"Ok, ok...".

E così, Elfo, Elfa e Nano volsero indietro i lor passi e tiraron pagliuzza per aprir l'uscio, toccando poi al primo la consueta sorte...

"Ta-daaaaa!!!", esultaron Zargon e... il Signore degli Stregoni!
"Ussignur!", esclamò Xena.
"Ma porc...!", Stomacopeloso.
"Orgh! Tiè!", strippò Winston che repentinamente scagliò un pugnale magico contro 'l caotico Mandrake.
"Zaphf! Fump!", fece il pugnal.
"Ahio! Mo te faccio vede io! Beccate questo!...", mugolò Mandrake.
"Kra-koom!", tuonò tempesta.
"Ahio!", si dolse Winston, fulminato.
"...E questo!", insistette Master Titta, che prese il sopravvento e 'l controllo de le mascolin elfiche membra.

Da quel momento, Xena e Stomacopeloso dovettero ingaggiar impari lotta contro Signore degli Stregoni, due Guerrieri del Caos della Guardia del Destino, svariati cortigianeschi Scheletri e Zombie che Mandrake riesumava a più non posso per arroccar in difesa fra un lancio e l'altro di fulmini e saette. L'Elfo non fu utile allo stregonesco signorotto poi che diede prova di cilecche ogni qualvolta brandì l'armi sue contro l'eroici compari, con palpabil disperazion dello stregon, che mordeva subalterne ossa e membra per non intaccar le mani sue...

Con gagliardo, fortunoso, determinato incaponimento, Elfa e Nano smembraron prima la caotica minaccia, grazie all'arti de la paladina; poscia, sfastellaron il gran numero di Scheletri e Zombie fino a liberar strada a Xena che, menando fendenti con la Spiritata Lama, ridusse quasi in fin di vita il Signore degli Stregoni... E quando nessun se l'aspettava, men che meno lui, Winston si riscosse dal malefico gioco, mosse un passettin e...

"Zaphf! Fump!", fece il pugnal lanciato dall'elfica manin.
"Ahioooo!!... Mo... te faccio... vede... io... oh no, spiro!...", esalò Mandrake.

Attoniti, Master Titta, Winston, Xena, Stomacopeloso stupiron per l'inaspettata conclusion...

Commenti

  1. Troveremo inciso sull'elfica statua:
    "Chi osó colpir l'eroica paladina non potè raccontar le gesta ad anima alcuna"

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